In questo momento storico è veramente difficile per i giovani immaginare il proprio futuro lavorativo. Per i nostri genitori il percorso era molto più chiaro e lineare, finisci gli studi ed entri in un’azienda in cui fare un percorso di carriera. Adesso le cose sono un po’diverse, oltre al mondo anche il mercato del lavoro è cambiato ed è persino difficile capire che cosa si vuole fare veramente. Per riflettere sulle idee confuse possono esserti utili due esercizi esperienziali, Reflected Best Self e WOOP, che approfondiremo in questo articolo. Prima di iniziare prendi carta e penna, possono esserti utili per provare questi esercizi.
Il Reflected Best Self utilizza il feedback come uno strumento di crescita personale. I feedback negativi sono di grande importanza per “aggiustare il tiro” e agire in modo più efficacie. I feedback negativi sono utili, ma molte volte prevalgono su quelli positivi. Spesso tendiamo a ricordarci maggiormente i riscontri negativi, scordando facilmente quelli positivi ed è un peccato perché quest’ultimi possono apportarci grandi benefici. Infatti i feedback positivi favoriscono un aumento dell’autostima e una maggiore consapevolezza delle proprie capacità, per questo possono costituire un prezioso strumento di crescita. È da queste considerazioni che nasce la metodologia “Reflected Best Self”. Lo scopo di questo esercizio non è assecondare il proprio ego con complimenti, bensì individuare i propri punti di forza, senza negare quelli di debolezza. Questo esercizio ha la finalità di portare maggiore consapevolezza sulle proprie capacità e capire in questo modo i punti di forza su cui puntare in ambito lavorativo e personale. Questo metodo richiede di seguire quattro step:
1) Primo step: identifica un gruppo di persone che ti conoscono bene e con cui hai un legame significativo, potrebbero essere familiari, amici, insegnanti o collaboratori di lavoro. Chiedi a queste persone un feedback su uno o più aspetti positivi di te stesso a cui loro attribuiscono valore, devono essere il più possibile accompagnati da esempi concreti di eventi e azioni compiute che esemplifichino questi aspetti. Chiedi a voce, oppure se preferisci metti per iscritto le loro risposte.
2) Secondo step: ragiona sulle risposte che hai ricevuto, aggiungi le tue considerazioni personali e cerca di identificare degli elementi comuni ricorrenti nelle risposte delle diverse persone.
3) Terzo step: scrivi una descrizione di te stesso mettendo insieme tutto ciò che hai raccolto fin’ora. Questo ritratto ovviamente non ha lo scopo di essere un preciso profilo psicologico, piuttosto deve essere utilizzato come un’ispirazione e uno strumento per riconoscere in modo più chiaro i tuoi punti di forza.
4) Quarto step: porta queste riflessioni nella realtà e metti in pratica ciò che hai imparato su te stesso. C’è qualche abilità che non sapevi di avere? È particolarmente apprezzato qualche tuo comportamento?
Un altro metodo che può essere d’aiuto per avere maggiore consapevolezza sul proprio percorso lavorativo è il metodo WOOP, ideato dalla psicologa tedesca Gabriele Oettingen. WOOP è un acronimo che sta per Wish Outcome Obstacle e Plan. Se sei una persona che sogna spesso ad occhi aperti il proprio futuro professionale senza fare delle azioni concrete per raggiungere i propri obiettivi, questo metodo potrebbe fare al caso tuo. Avere fantasie positive sul proprio futuro può essere gratificante nel breve termine, tuttavia studi sulla motivazione dimostrano che più le persone fantasticano scenari futuri positivi meno si impegneranno per conseguirli e di conseguenza avranno meno successo nel realizzarli. Secondo Oettingen questo succede perché immaginare un futuro ipotetico in cui i nostri desideri si sono realizzati ci fa comportare come se avessimo già ottenuto questi risultati, riducendo in questo modo lo stimolo a cercare di ottenerli. Infatti le fantasie positive hanno l’effetto di rilassarci invece che energizzarci per affrontare gli ostacoli che inevitabilmente si incontrano per la realizzazione di un obiettivo. Lo scopo del metodo WOOP è apportare una maggiore realizzabilità ai nostri obiettivi grazie al mental contrasting. Secondo questo concetto prendere in considerazione gli ostacoli che si possono frapporre tra noi e la realizzazione di un obiettivo può aiutarci a progettare come superarli e indirizza la nostra azione, stimolandoci maggiormente a perseguire gli obiettivi. In questo modo è anche possibile stabilire delle priorità, magari ci rendiamo conto che dobbiamo modificare un nostro progetto, rimandarlo se non è il momento giusto, oppure possiamo valutare di abbandonarlo se pensiamo che ci sono troppi ostacoli difficilmente risolvibili. Quindi vediamo come utilizzare questo metodo nei diversi step, è consigliato prendere carta e penna per annotare in forma scritta.
1) Wish: identifica un desiderio che vuoi realizzare
2) Outcome: pensa al risultato che vuoi ottenere
3) Obstacle: immagina gli ostacoli che potresti incontrare nel cercare di realizzare l’obiettivo
4) Plan: pianifica come agiresti per superare questi eventuali ostacoli
Per riassumere questi step può essere utilizzata questa frase “Se si presenta x ostacolo compierò y azione”.
L’RBS e il metodo WOOP sono strumenti che puoi utilizzare per avere più consapevolezza delle tue capacità e attivarti per raggiungere i tuoi obiettivi. Le prime decisioni professionali non sono mai facili, non ti preoccupare avere le idee confuse è normale. Questi esercizi possono aiutarti a riflettere sul tuo percorso, anche una consulenza di carriera con esperti può essere d’aiuto, in tal caso non esitare a contattarci!
Oettingen, G. & Reininger, K. M. (2016). The power of prospection: mental contrasting and behavior change. Social and Personality Psychology Compass; 10: 591–604
Roberts, L. M., Spreitzer, G., Dutton, J., Quinn, R., Heaphy, E., Barker, B. (2012). How to Play to Your Strengths. Harvard Business Review.