Come sarà l’economia dopo la pandemia Covid-19? Gli economisti stanno incominciando a porsi la domanda. Tra le poche certezze c’è il fatto che la ripresa economica sarà difficile e che per le aziende diventerà più importante che mai tagliare le spese inutili e diventare più efficienti. Senza dubbio lo smartworking è diventato per molti parte fondamentale per lo svolgimento del loro proprio lavoro, e non solo adulti ma anche i più piccoli hanno dovuto abituarsi ad un modo di imparare diverso.
Nonostante questi cambiamenti, già negli ultimi tre decenni, una serie di silenziose rivoluzioni nel design ha cambiato il modo in cui vengono utilizzati gli uffici, cancellando le precedenti gerarchie di muri e cubicoli e incorporando le metodologie di lavoro dell'industria tecnologica in layout open space basati sul team. Allo stesso tempo, strumenti digitali come posta elettronica, Excel, Google Docs, videoconferenza, lavagna virtuale e canali di chat come Slack hanno reso meno essenziale la presenza di un lavoratore in quegli uffici. La pandemia ha fatto collassare queste tendenze divergenti in una domanda esistenziale: a cosa serve un ufficio? È un posto dove i neofiti possono imparare da colleghi esperti? Un modo per i capi di sorvegliare i sandroni? Una piattaforma per la collaborazione in team? Una fonte di amici e vita sociale? Una tregua dalla famiglia? Un motivo per uscire di casa?
Sembrerebbe che il lavoro, che è quello per cui l'ufficio era stato creato, è possibile farlo da qualche altra parte.
Prima della pandemia, gli spazi di lavoro fisici e virtuali spesso sembravano essere in disaccordo. Le risorse digitali che ora consentono a molti lavoratori di svolgere il proprio lavoro da casa avevano reso possibile entrare in ufficio e trascorrere l'intera giornata online. Sebbene questi strumenti pretendano di migliorare lo spazio di lavoro fisico migliorando la comunicazione, possono minare la cultura dell'ufficio riducendo gli incontri faccia a faccia che i layout open space pretendono di promuovere.
I vantaggi invece dello smart working, che questa pandemia è rivelato è che la la produttività è più alta, la soddisfazione del lavoratore è maggiore perché concilia meglio il lavoro con la vita privata, abbattendo (spesso in maniera significativa) il tempo speso per andare da casa all'ufficio. Con un conseguente impatto ambientale positivo e meno stress. Le imprese, inoltre, possono abbattere sensibilmente i costi di gestione delle proprie sedi e dei propri uffici. Alcuni ricercartori sostengono che lo smart working sia vantaggioso soprattutto per le donne, su cui pesa di più la gestione della famiglia. Il rischio, però e che dietro l'etichetta della conciliazione si perda l'equità tra i generi. A discapito della crescita delle donne.
Ridurre le occasioni di incontri reali ha anche i suoi contro. «I processi cognitivi sono legati alle relazioni interpersonali» spiega il prof. Castellani. La vera prova che attende le imprese per il futuro sarà quella di cogliere le sfumature. Bisognerà essere lungimiranti nell'organizzare il lavoro compesando quello in presenza con quello a distanza. Le persone vogliono essere in grado di lavorare da qualsiasi luogo, ma a volte vogliono collaborare ”. Invece di un grande ufficio centrale con molti dipendenti e una sala conferenze da duecento persone, potrebbe essere meglio avere uffici sparsi più piccoli e più vicini alle case dei lavoratori.