Attualmente, troviamo sul mercato del lavoro ben 4 generazioni diverse, e in alcune realtà italiane può capitare di trovare addirittura 5, se consideriamo la generazione silenziosa (nati tra i 1928 e il 1945), seguiti dai cosiddetti Baby Boomer (nati tra il 1946 e il 1960), i Gen X (nati tra il 1961 e il 1979) i Millennial (nati tra il 1980 e il 1996) e la più recente nominata Gen Z (nati tra il 1996 e il 2012). Più giovane ancora, troviamo la soprannominata Gen Alfa che però, per ovvie questioni anagrafiche, non si è ancora affacciata al mondo del lavoro.
Ogni generazione ha delle caratteristiche che la rendono unica e degli eventi culturali importanti che l'hanno segnata. Attualmente la forza lavoro prevalente è rappresentata dei Millenial e dalla Gen X. Anche se bisogna tenere in considerazione che ogni paese conta delle differenze, in base all’età media della popolazione. Questa varietà generazionale può portare sia vantaggi che svantaggi, poiché le aspettative variano per ognuna.
Iniziamo con i Millenial.
Utilizzare un sito che richiede spesso ricerche e aggiornamenti costanti non rappresenta un problema per i nati tra l'80 e il '96. Il 78% dei millennial ad esempio usa Linkedin per cercare lavoro; il 20% in più rispetto alla seconda opzione più popolare: il networking tramite amici e famiglia. Proprio questa scelta di affidarsi ad internet rappresenta un taglio a favore dei servizi di streaming, a discapito di quelli tradizionali.
Per quanto riguarda invece l'intrattenimento, il 95% continua a guardare la TV, ma Netflix e altri servizi online hanno acquisito una notevole diffusione. Di conseguenza, la tendenza a dipendere da servizi online istantanei, fa sì che i fruitori abbiano sempre meno pazienza verso un servizio inefficiente o scadente.
I millennial desiderano sentirsi parte di un progetto più grande e data la dipendenza costante dal web, queste piattaforme offrono loro esattamente questa opportunità. Questa generazione è composta da persone che cambiano lavoro spesso, non per vizio o stanchezza, ma perché la ricerca di qualcosa che sia sempre di più è uno dei loro obiettivi. Vogliono trovare uno scopo al lavoro che non sia soltanto una semplice fonte di retribuzione. Per questo motivo preferiscono avere leader, o coach invece di capi che dettano regole. Gli insegnamenti e feedback costanti sono due delle loro priorità, così da farli crescere e sviluppare le loro skill al lavoro, per lavorare meglio e poter avere un buon equilibrio fra lavoro e tempo libero.
Infine, a causa di elevate quantità di debiti accumulati nel corso degli studi, questa generazione è portata a posticipare eventi importanti nelle loro vita come il comprare una casa o sposarsi.
Analizziamo ora qualche caratteristica della Generazione X.
Non ci sono differenze significative tra millennial e generazione X. Ad esempio, anche i dipendenti della generazione X si affidano ad Internet per cercare lavoro e cambiano impiego più spesso delle generazioni precedenti. Ciononostante ci sono alcuni elementi importanti che rappresentano differenze rilevanti per quanto riguarda il marketing, ad esempio il modo di consumare prodotti e servizi. La Gen X legge ancora giornali, riviste, ascolta la radio e guarda la TV (circa 165 ore di televisione al mese). Il record però viene ancora detenuto dai baby boomer, i maggiori consumatori di media tradizionali.
Tuttavia, come accennato, i Gen X sono anche esperti di tecnologia digitale e trascorrono circa 7 ore a settimana su Facebook, la quota più alta di qualsiasi altra coorte generazionale, anche se gran parte di baby boomer possiede un account Facebook. Questa generazione ha iniziato ad adottare più tecnologia per rimanere in contatto con i familiari e riconnettersi con vecchi amici.
Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, i Gen X tendono a fare ricerca e gestione finanziaria online, ma preferiscono comunque effettuare transazioni di persona. Credono che il settore bancario sia un affare da persona a persona e dimostrano fedeltà al marchio. Statisticamente, la Gen X ha in media un debito dovuto a un mutuo.
Anche se rappresenta una forza di lavoro relativamente giovane, la Gen Z si caratterizza per un uso elevato di device; in confronto ai millennial, il Gen Z medio ha ricevuto il suo primo telefono cellulare all'età di 10,3 anni. Molti di loro sono cresciuti maneggiando i telefoni cellulari o i tablet dei genitori; sono cresciuti in un mondo iper-connesso e lo smartphone è il loro metodo di comunicazione preferito. In media trascorrono 3 ore al giorno sul proprio dispositivo mobile e questa tendenza fa si che la Gen Z sia difficile da ingaggiare, e ottenere la loro attenzione significherà offrire loro esperienze coinvolgenti e immediatamente benefiche.
Quest’ultima tendenza si affianca molto bene alle caratteristiche dei millennial, cosi come la tendenza a condividere il quadro generale ed essere trasparenti su motivi e risultati per poter crescere insieme e sviluppare loro stessi.
Prima di concludere, vorremmo ricordare che le statistiche di gruppo, cosi come gli studi generazionali, variano da un individuo all'altro, da paese a paese e le generalizzazioni tra gruppi di dipendenti possono avere conseguenze negative per qualsiasi organizzazione. Conoscere la persona e le sue reali necessità è sempre il punto di partenza. Il tempo che dedichi all'approfondimento della conoscenza dei tuoi dipendenti aiuterà la tua organizzazione ad aumentare la lealtà e la fidelizzazione nel lungo periodo.
Referenze:
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Redditt, J., Gregory, A.M. and Ro, H., 2019. An examination of organizational commitment and intention to stay in the timeshare industry: variations across generations in the workplace. International Journal of Hospitality & Tourism Administration, 20(2), pp.206-225.
OECD (2020), Employment rate by age group (indicator). doi: 10.1787/084f32c7-en (Accessed on 09 April 2020)
https://www.tuttitalia.it/statistiche/indici-demografici-struttura-popolazione/